La personal trainer Manuela Villa ci parla dell’esigenza di ottenere la silhouette ideale.
Molto dipende dalla buona struttura della persona, ma è determinante la motivazione per portare avanti l’esercizio fisico e il corretto stile di vita.
Spesso si confonde la silhouette con la sensualità femminile, come può essere interpretato questo interesse per la forma perfetta?
Uno dei motivi che genera confusione è che vedere un corpo di una donna più magra e longilinea è anche sinonimo di eleganza, raffinatezza. L’idea è che un corpo magro sia un corpo sensuale. E di conseguenza una donna magra è considerata una donna sensuale.
Sono in tanti a ricercare informazioni su come trovare la propria silhouette. Quali sono i tuoi consigli?
E’ vero, la parola silhouette è cercata moltissimo anche scritta senza h, silouette.
Anche se come vediamo, negli ultimi anni c’è stato un calo proporzionale all’introduzione di nuove terminologie “da palestra”.
Dipende molto dall’obiettivo che si vuole raggiungere e dalla programmazione dell’allenamento.
C’è chi chiede di appiattire la pancia, di ottenere glutei perfetti, di dimagrire le braccia… Però, come spesso noi professionisti del settore precisiamo, ogni persona è un individuo a sé, quindi il programma di allenamento va personalizzato e corredto da un piano alimentare studiato da un nutrizionista.
Per motivi didattici e di qualità delle lezioni non possiamo accettare un numero illimitato di persone, ti consigliamo di prenotare le due settimane di prova quanto prima.
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Parliamo quindi di struttura del corpo e negli anni ’80 abbiamo assistito a un picco della ricerca di statuarietà della donna con le spalle larghe. E’ sinonimo di femmina alpha?
Una volta le donne sensuali erano diverse, perché diverso era il ruolo della donna nella società, diversa la sua fisicità, il canone di bellezza.
Oggi per femmina alpha dobbiamo intendere più la sicurezza della donna, la classica donna con le palle, anche in relazione alla sua forma fisica che si traduce in determinazione.
Poi, come conseguenza, arriva la sensualità.
Quante donne restano frustrate dal non raggiungimento di questo obiettivo di perfezione?
Nella mia esperienza vedo che la frustrazione arriva per lo più quando il cliente capisce di non poter diventare come il suo modello di riferimento. Belèn è bellissima, per esempio, ma ha una genetica particolare e il mio compito è quello di far capire che tutti abbiamo una nostra bellezza unica e inconfondibile. La sensualità femminile è anche molto personale. Da quale punto di forza possiamo partire per giungere il più vicino possibile alla nostra idea?
Siamo tutti belli, in maniera diversa. Possiamo raggiungere determinati obiettivi
ma ci vuole sacrificio, tempo, determinazione, costanza… Abbasso le scorciatoie, insomma.
La sicurezza può essere messa a dura prova nel confronto con gli altri. Come si può diventare la versione migliore di se stessi?
Bisogna cercare l’equilibrio tra il sacrificio e l’obiettivo. Non bisogna mai arrendersi ed è qui che diventa fondamentale il lavoro di un professionista come il personal trainer per motivare, recuperare e creare costanza e determinazione in un cliente demoralizzato.
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